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I due volumi di Roma nel Settecento si pongono come obiettivo di studiare la città e le sue trasformazioni attraverso l'utilizzo integrato di fonti storiche di carattere cartografico, documentario, iconografico. Le indagini sulle fenomenologie urbane si avvalgono in gran parte di una fonte cartografico-descrittiva di assoluto rilievo: la "Nuova pianta di Roma", pubblicata nel 1748 da Giovanni Battista Nolli. L'eccezionale livello di dettaglio e la marcata precisione che contraddistinguono la Nuova Pianta hanno consentito di sviluppare metodi di analisi spaziale in ambiente GIS, sfruttando la versatilità di questo strumento nel trattamento cartografico dei dati quantitativi e qualitativi. Gli esiti della ricerca sono esposti nel primo volume attraverso approfondimenti tematici che ricostruiscono la città settecentesca sotto molteplici aspetti in chiave multidisciplinare. Il secondo volume offre una ricca documentazione cartografica e una appendice cartografica che comprende la dettagliata rappresentazione e descrizione di tutti i luoghi "degni di nota" e la schedatura delle "antichità" rilevabili nella fonte originale.